icon Ritorna al Blog

La Street Art sotto il cielo di Napoli

In questo momento storico in cui la libertà che prima davamo per scontata è stata limitata, recarsi in un museo, luogo di condivisione e di espressione, ci risulta essere più complesso a causa delle misure di contenimento prese per limitare la diffusione del coronavirus. Nonostante ciò, una città come Napoli consente di passeggiare in mezzo all'arte, all'aperto, con la sua luce naturale contrassegnata dal colore blu intenso del cielo e del mare e gratuitamente.


Michele Wuk, Totò con la papalina, L’educazione non passa mai di moda

Artisti noti ed emergenti, andando incontro alle esigenze del pubblico bisognoso di arte e cultura, hanno disseminato in giro per la città  un numero considerevole di murales: gesto che assume una veste simbolica profonda. La loro scelta è ben chiara: l'arte può trasudare ovunque, non solo in spazi chiusi e monumentali, ma anche all'esterno all'aria aperta. Una sensibile azione che consente a tutti senza distinzioni di ogni sorta, economica-sociale, di ammirare tanta bellezza e, soprattutto, trasportare coloro che lo desiderano nel mondo dell'arte in cui tutti possono ancora sognare anche solo per un attimo vivendo senza preoccupazioni e senza pagare nessun biglietto. Pertanto basta uscire di casa e addentrarsi nel centro storico della città campana per imbattersi in una quantità indecifrabile di murales, disseminati in vicoletti nascosti e tutti da scoprire.

A pochi passi dalla strada commerciale via Toledo, c’è un vicoletto che si chiama via Portacarrese a Montecalvario, ora denominato vico Totò, che si mescola tra la fitta rete di stradine che si intersecano come un labirinto nei Quartieri Spagnoli. Tuttavia essa si contraddistingue dalle altre per la sua caratteristica peculiare: si presenta come una galleria di murales disseminati ad entrambi i lati dedicata alla figura di Totò il principe della risata, dove i palazzi si prestano come un’unica grande tela della creatività di oltre 30 artisti napoletani. Questo progetto è il frutto dell’idea nata da Massimiliano Mantice e di un’opera regalata da Lino Ozon con il contributo dell’associazione Onlus VivaNapoli.


Genny Spray, Totò

Camminando lungo la stradina ci si trova completamente immersi in una dimensione folklorista tipicamente napoletana: i murales sono come incorniciati naturalmente dai balconi con colorati panni stesi, incastonati in antichi edifici fatiscenti. Queste opere rappresentano scene dei film più celebri, riportando le citazioni e le poesie più note di Totò come quella dedicata alla madre “A cchiù sincera”. È palpabile il contrasto presente tra la strada principale di via Toledo, espressione dell’opulenza e del benessere, e via Portacarrese, dove ogni minimo elemento è imbevuto da un senso di necessità e di quell’arte dell’arrangiarsi tipica dei napoletani.

La street art sta prendendo piede nella città di Napoli, infatti, procedendo verso il cuore del centro storico, presso via san Sebastiano affianco ad un negozio, un po' nascosto, ma che non sfugge all’occhio di uno scrutatore attento, è possibile ammirare un murale molto significativo di un artista emergente, Valerio ArtfishAll: una donna dai lunghi capelli scuri che le cingono il volto e dolcemente le cadono lungo le spalle, ha gli occhi bendati da una mascherina chirurgica e le labbra sono semichiuse. È chiaro il messaggio che vuole trasmetterci l’artista: la pandemia che ci ha relegato nelle nostre case, in solitudine e dietro ai computer, ci impedisce di vedere la grande bellezza che ci circonda e di ammirare lo splendore insito nelle piccole cose. Tuttavia è possibile scorgere un messaggio di speranza: anche ad occhi chiusi possiamo trasvolare tra le nuvole e sognare cieli aperti, spingendoci oltre l’orizzonte auspicando in un futuro migliore.


Valerio ArtfishAll

Continuando ad avanzare presso la celebre via dei Tribunali, a piazza dei Gerolomini, è possibile ammirare La Madonna con la pistola di Bansksy, considerato uno dei maggiori esponenti della Street Art. Essa è la sua prima opera in Italia, realizzata con la tecnica dello stencil e si presenta  protetta da un plexiglass. Maria, con il viso rivolto verso l’alto in segno di afflizione, al posto della classica aureola presenta i contorni di una revolver. È evidente la denuncia sociale rivolta alla città partenopea in cui vige una forte commistione tra la criminalità organizzata e la religione.


Banksy, La madonna con la pistola

A  pochi passi da qui c’è piazza Crocella ai mannesi dove si staglia in maniera mastodontica su un’intera facciata di un palazzo alto 15 metri, lasciandoci senza fiato per la sua maestosità, il murale di Jorit dedicato a San Gennaro, patrono del capoluogo campano. Il luogo destinato alla sua opera non è un caso, perché è proprio lungo questa strada che c’è il Duomo dove ogni 19 settembre avviene il cosiddetto miracolo di San Gennaro, che consiste nello scioglimento del sangue del Santo  contenuto in un’ampolla. Jorit, come Caravaggio, trae ispirazione dalla gente comune e in questo caso la sua musa ispiratrice è stato un suo amico carrozziere. In questo modo l'artista vuole ricordarci che non esistono distinzione di alcune genere: il volto di un santo può essere assunto da chiunque, in quanto non è determinante come sei, ma cosa lasci a chi resta su questa terra.


Jorit, San Gennaro

Infine, vale la pena addentrarsi nel Rione Sanità, quartiere dove è nato Totò, dove poco distante dalla sua casa natale in via Arena della Sanità 136 si innalza il murale di Tono Cruz il quale occupa la parete di un edificio, che rappresenta la famosa scena del caffè tra Peppino De Filippo e Totò nel film La banda degli onesti.  Il messaggio di Cruz è quello di diffondere la risata dopo i tanti mesi passati in quarantena e la scelta non poteva non ricadere sulla figura di Totò, simbolo della comicità. Il caffè, inoltre,  a Napoli è un momento sacro e di condivisione, di cui nessuno può farne a meno: in questo modo l’artista ha voluto rimarcare l’importanza dell’unione nella comunità.

Attraverso il mezzo della Street Art il desiderio di libertà e di continuare a sognare, diritto di cui nessuno può privarci, viene soddisfatto, consentendo a quel lato infantile, latente in ognuno di noi, di scoprire con occhi scrutatori nuove cose e di potersi librare tra i vicoli di Napoli.


Tono Cruz murales in via Arena della Sanità



Elisa Adamo è nata a Napoli. Consegue la laurea presso l’Università di Napoli Federico II in Filologia moderna con il massimo dei voti, dopodiché insegna italiano e storia presso istituti di scuola superiore. Da sempre appassionata di arte e cultura, dedica il suo tempo alla lettura e alla pittura dei quadri che hanno come soggetto soprattutto la sua città.